Foto seguono
Stamattina
quando ci svegliamo al Guesthouse il cielo è nuvoloso e minaccia di
piovere. Sarà l'inizio delle stagione delle piogge? Anche qui ci
dicono che finora da dicembre, inizio della stagione piovosa, non ha
praticamente piovuto. Per uscire dal posteggio e recarci
all'appuntamento don Dinho Lima dobbiamo far spostare due auto
posteggiate dietro di noi. Solo verso le 8 possiamo partire e giusto
alla partenza si mette a piovere. Percorriamo i pochi km fino
all'hotel Cardoso a passo d'uomo.
Anche qui il traffico, seppure le strade siano ampie, nei momenti di punta, ü un problema! Incontriamo Dinho e la moglie Rebeca al ristorante Acacias nel parco a lato dell'hotel Cardoso. Con loro facciamo una semplice colazione e discutiamo a lungo sulla loro esperienza qui e i loro e nostri piani di viaggio. In particolare mi è rimasto impresso il racconto di Rebeca su quanto sono state le difficoltà all'inizio col la lingua Malgrado la loro lingua madre è portoghese brasileiro, all'inizio facevano molta fatica a capire e farsi capire con i mozambicani! Rebeca che lavora come disigner ci confida di aver anche già eseguito incarichi per l'ambasciata Svizzera. Poi racconto loro le cosa ci è capitato ieri con la polizia e l'asportazione del fanalino laterale dell'auto. Dinho, si lamenta anche lui, ma ci dice che è la regola .. con il tempo ci si abitua e si impara a reagire. In merito al fanalino ci fa notare come qui quasi tutti, incluso lui, lo hanno fatto bloccare con una fascetta di alluminio e due viti nella carrozzeria! E' solo un po più sicuro, ma per un ladro con un cacciavite, non è un problema. Per finire Dinho mi fa una lista dei posti da visitare e attività culturali da non perdere durante il proseguo del nostro viaggio. Dopo esserci salutati, prima di partire andiamo alla ricezione dell'hotel Cardoso per farci consigliare su come trovare un garage della Toyota per comperare il fanalino rubatoci ieri. La gentile signora ci da varie indicazioni e ci consiglia di cercare prima nelle stazioni di servizio e ci propone di andarci in una poco lontano con un moto-taxi del loro hotel. George il conducente, appena ci sente parlare in tedesco fra di noi, ci dice in buon tedesco di aver vissuto 7 anni, a Dresda, nella, a quei tempi ex DDR. Inoltre ha una figlia che vive ancora in Germania. Dice di sentirsi in dovere di aiutarci e ci propone,, prima di andare a ca. 200m da un libanese che dovrebbe avere ogni pezzo per le auto. Purtroppo anche il libanese non ci può aiutare e ci dice chee dobbiamo andare al “mercado estrella” a cui Gerge torcendo il naso ci dice che non potremmo andarci da soli e ci propone gentilmente di accompagnarci. Partiamo quindi seguendo lui con il suo trabiccolo zig zagando fra le strade di Maputo fino al un enorme mercato di tutte le sorte di prodotti, e pieno di gente, in maggior parte giovani intenti a proporre ognuno qualcosa. Appena George si ferma e si sparge la voce di cosa cerchiamo, abbiamo intorno almeno una ventina di giovani che ognuno spingendo l''altro cercano di convincermi che il suo fanalino sia il meglio adeguato. Con l'aiuto di George riusciamo a farci dare un pezzo cosiddetto “originale Toyota” per 600 Meticais (ca. 12 CHF) dopo essere partiti da 1'000 Meticais. Devo poi difendere il veicolo da uno che con il trapano mi stava già facendo i buchi per fissare il fanalino! Poi salutato e abbracciato l'amico George partiamo subito per lasciare la citta verso ile spiagge del nord. Sbagliamo strada, ma prendendo una deviazione arriviamo sulla neo-costruita litoranea verso Xai Xai. Appena all'uscita veniamo fermati da un poliziotto che mi mette in discussione la mia patente internazionale, secondo lui non è valida mancando ta traduzione in portoghese! Gli spiego e rispiego che in due giorni ci è già stata controllata da cinque sui colleghi e nessuno ce l'ha contestata.. Poi dopo avermi minacciato di ritirarmela per farla controllare dal suo posto di comando, cambia tono e vuole vedere i due triangoli (si in Mozambico bisogna averne due!), le mantelline gialle e l'estintore .. prima di ridarmi la patente e salutarmi come un generale per lasciarmi ripartire. Non Facciamo che due km prima del prossimo controllo … ancora passaporto ... patente internazionale .. qualche domanda su cosa facciamo e dove andiamo .. poi saluto militare con l'augurio di "boa viagem". Ma non è finita verremo controllati ancora due volte … senza problemi però! Sarà che verso il nord sono meno burberi o saremo noi a saperci oramai fare? In ogni caso non mi ricordo di aver visto tanti controlli in cosi pochi km!. Sembra quasi di essere perseguitati. Noi passiamo poi indenni Marracuene, dove ci fermiamo per un rinfresco, continuando decidiamo poi di fermarci al resort Casa Lisa appena dopo il paesino di Bobole. Qui, dopo aver fatto il check-in, l'elegante “english gentlemen” probabilmente il proprietario ci inglese ci dice quanto sono scoccianti i poliziotti con i loro continui controlli mirati ai turisti. Ci dice anche che a causa della siccità nel suo camping gli stanno morendo anche le palme. In tutto il mese di dicembre (qui di solito il periodo delle piogge) ha piovuto un millimetro. Il mese di gennaio non tanto di più. E non vi sono ancora segnali di piogge in arrivo. Per lui una catastrofe .. per noi la speranza di non incappare in pericolosi tornados! Ci sistemiamo sotto un'enorme albero, con il cane del padrone che viene a sistemasi sollo la nostra vettura, quasi per proteggerci. Ci godiamo cosi la serata con una cena a base di pasta al pomodoro e tonno, accompagnata da vino sudafricano e da un gin tonic contro la malaria. A proposito, a causa della siccità non ci sono zanzare!. Solo un vento che soffia a sprazzi facendo sbattere il tetto della tenda ci disturba durante la notte.
Anche qui il traffico, seppure le strade siano ampie, nei momenti di punta, ü un problema! Incontriamo Dinho e la moglie Rebeca al ristorante Acacias nel parco a lato dell'hotel Cardoso. Con loro facciamo una semplice colazione e discutiamo a lungo sulla loro esperienza qui e i loro e nostri piani di viaggio. In particolare mi è rimasto impresso il racconto di Rebeca su quanto sono state le difficoltà all'inizio col la lingua Malgrado la loro lingua madre è portoghese brasileiro, all'inizio facevano molta fatica a capire e farsi capire con i mozambicani! Rebeca che lavora come disigner ci confida di aver anche già eseguito incarichi per l'ambasciata Svizzera. Poi racconto loro le cosa ci è capitato ieri con la polizia e l'asportazione del fanalino laterale dell'auto. Dinho, si lamenta anche lui, ma ci dice che è la regola .. con il tempo ci si abitua e si impara a reagire. In merito al fanalino ci fa notare come qui quasi tutti, incluso lui, lo hanno fatto bloccare con una fascetta di alluminio e due viti nella carrozzeria! E' solo un po più sicuro, ma per un ladro con un cacciavite, non è un problema. Per finire Dinho mi fa una lista dei posti da visitare e attività culturali da non perdere durante il proseguo del nostro viaggio. Dopo esserci salutati, prima di partire andiamo alla ricezione dell'hotel Cardoso per farci consigliare su come trovare un garage della Toyota per comperare il fanalino rubatoci ieri. La gentile signora ci da varie indicazioni e ci consiglia di cercare prima nelle stazioni di servizio e ci propone di andarci in una poco lontano con un moto-taxi del loro hotel. George il conducente, appena ci sente parlare in tedesco fra di noi, ci dice in buon tedesco di aver vissuto 7 anni, a Dresda, nella, a quei tempi ex DDR. Inoltre ha una figlia che vive ancora in Germania. Dice di sentirsi in dovere di aiutarci e ci propone,, prima di andare a ca. 200m da un libanese che dovrebbe avere ogni pezzo per le auto. Purtroppo anche il libanese non ci può aiutare e ci dice chee dobbiamo andare al “mercado estrella” a cui Gerge torcendo il naso ci dice che non potremmo andarci da soli e ci propone gentilmente di accompagnarci. Partiamo quindi seguendo lui con il suo trabiccolo zig zagando fra le strade di Maputo fino al un enorme mercato di tutte le sorte di prodotti, e pieno di gente, in maggior parte giovani intenti a proporre ognuno qualcosa. Appena George si ferma e si sparge la voce di cosa cerchiamo, abbiamo intorno almeno una ventina di giovani che ognuno spingendo l''altro cercano di convincermi che il suo fanalino sia il meglio adeguato. Con l'aiuto di George riusciamo a farci dare un pezzo cosiddetto “originale Toyota” per 600 Meticais (ca. 12 CHF) dopo essere partiti da 1'000 Meticais. Devo poi difendere il veicolo da uno che con il trapano mi stava già facendo i buchi per fissare il fanalino! Poi salutato e abbracciato l'amico George partiamo subito per lasciare la citta verso ile spiagge del nord. Sbagliamo strada, ma prendendo una deviazione arriviamo sulla neo-costruita litoranea verso Xai Xai. Appena all'uscita veniamo fermati da un poliziotto che mi mette in discussione la mia patente internazionale, secondo lui non è valida mancando ta traduzione in portoghese! Gli spiego e rispiego che in due giorni ci è già stata controllata da cinque sui colleghi e nessuno ce l'ha contestata.. Poi dopo avermi minacciato di ritirarmela per farla controllare dal suo posto di comando, cambia tono e vuole vedere i due triangoli (si in Mozambico bisogna averne due!), le mantelline gialle e l'estintore .. prima di ridarmi la patente e salutarmi come un generale per lasciarmi ripartire. Non Facciamo che due km prima del prossimo controllo … ancora passaporto ... patente internazionale .. qualche domanda su cosa facciamo e dove andiamo .. poi saluto militare con l'augurio di "boa viagem". Ma non è finita verremo controllati ancora due volte … senza problemi però! Sarà che verso il nord sono meno burberi o saremo noi a saperci oramai fare? In ogni caso non mi ricordo di aver visto tanti controlli in cosi pochi km!. Sembra quasi di essere perseguitati. Noi passiamo poi indenni Marracuene, dove ci fermiamo per un rinfresco, continuando decidiamo poi di fermarci al resort Casa Lisa appena dopo il paesino di Bobole. Qui, dopo aver fatto il check-in, l'elegante “english gentlemen” probabilmente il proprietario ci inglese ci dice quanto sono scoccianti i poliziotti con i loro continui controlli mirati ai turisti. Ci dice anche che a causa della siccità nel suo camping gli stanno morendo anche le palme. In tutto il mese di dicembre (qui di solito il periodo delle piogge) ha piovuto un millimetro. Il mese di gennaio non tanto di più. E non vi sono ancora segnali di piogge in arrivo. Per lui una catastrofe .. per noi la speranza di non incappare in pericolosi tornados! Ci sistemiamo sotto un'enorme albero, con il cane del padrone che viene a sistemasi sollo la nostra vettura, quasi per proteggerci. Ci godiamo cosi la serata con una cena a base di pasta al pomodoro e tonno, accompagnata da vino sudafricano e da un gin tonic contro la malaria. A proposito, a causa della siccità non ci sono zanzare!. Solo un vento che soffia a sprazzi facendo sbattere il tetto della tenda ci disturba durante la notte.
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