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mercoledì 20 gennaio 2016

17 gennaio 2016: da Johannesburg a Pretoria

Solita eccellente ed abbondante colazione all'hotel, prima di partire con lo Shuttle per andare a prendere l'auto a noleggio prenotata online in anticipo per recarci per i prossimi due giorni a Pretoria. A Pretoria abbiamo un appuntamento con Luca De Giovannetti, figlio dell'amico Valerio conosciuto già all'epoca della lotta contro la famosa variante 95 sul Piano di Magadino. Inoltre Pretoria è per noi una tappa quasi obbligata per ottenere il visto d'ingresso presso l'ambasciata del Mozambico. All'agenzia di noleggio auto Tempest tutto procede bene fino al momento del pagamento. La mia carta credito risulta essere

bloccata, alla hotline mi si dice che ho sbagliato tre volte l'immissione del “pin-code” due giorni fa, ciò che non può essere non avendola utilizzata in alcun ATM, da molto tempo. Mentre Maggie non si ricorda il “pin-code” della sua carta. Il risultato è che alla Tempest non s prendere nessuna auto no potendo pagare con il “pin-code”, Passiamo alla AVIS dove avremmo potuto pagare anche senza il pin-code, ma non hanno auto a disposizione. Poi, quando, già ci avevamo rassegnati, passiamo alla Europcar dove, in brevissimo tempo abbiamo un'auto KIA Picanto a disposizione. All'uscita dall'aeroporto ci imbattiamo in un controllo e l'agente mi vuole dare una multa per non aver fatto correttamente uno stop. Contesto e reclamo, ma niente da fare rimane inflessibile. Alla fine “ci accordiamo” di liquidare la pendenza con un obolo di 300R (ca. 20CHF), ciò mi evita di dovermi presentare un un specifico ufficio e pagare 800R. Anche questo è il Sudafrica! Noi continuiamo poi per andare a per andare all'hotel a prendere i bagagli e partire finalmente per Pretoria. Sono già le 11.30 e l'appuntamento con Luca è per le 12.00. Gli mando un SMS con il mio telefonino,ma mi ritorna un messaggio di errore. Oggi va proprio tutto storto! Anzi non è ancora finita: per prendere la R21 per Pretoria facciamo un giro inutile di un paio di km, fra svincoli e strade secondarie attraverso Kempton Park. Ma poi … via sulla R21 Toll Rod per i  senza problemi fino all'entrata di Pretoria. Nel centro di Pretoria
inizia poi la laboriosa ricerca del Caffe 41, il luogo dell'incontro con Luca. La cartina approssimativa che abbiamo con noi non ci permette di orientarci a dovere. Nel centro ci imbattiamo in una brutta esperienza con un “guarda-posteggi”, a cui avevamo chiesto informazioni, mentre gli sto dando una mancia, mi allunga la mano attraverso il finestrino per prendere il mio portafogli che ingenuamente avevo in mano. Per liberarmi di lui ho dovuto spingerlo via con la forza, chiudere il finestrino e partire! In se una piccola lezione di come non si dovrebbe mai fare. Arriviamo infine all'appuntamento con Luca al Caffe41 con più di un'ora in ritardo. Con lui abbiamo poi passato un interessante pomeriggio con una lunga chiacchierata sulla sua esperienza in Sudafrica e sulle nostra dal viaggio in corso. Ci scambiamo molte info, esperienze e consigli per la visita del paese. Un concetto molto interessante sulla situazione politico-sociale dell'attuale Sudafrica che mi descrive Luca è quella del modello sociale detto del tipo “cappuccino” > il caffè in basso sono i tanti neri, la schiuma nel mezzo sono i bianchi, ricchi e benestanti, mentre il fine strato di cacao sopra sono i pochi neri ultraricchi. Verso il tardo pomeriggio partiamo con la sua auto a fare un giro turistico di Pretoria. Per primo visitiamo la maestosa Parlament Hill con lo Union Building (la sede governativa del Sudafrica), il centro storico ed vari View Points sulle colline attorno a Pretoria. Luca, vive qui a Pretoria da sei anni, e lavora per la Swisscontact, su dei progetti di sostegno ambientale, in particolare per migliorare la produzione di mattoni e per la gestione dei rifiuti, vedi risorse. Terminato il giro ritorniamo nel quartiere Arcadia dove da dove eravamo partiti per cercare un alloggio per la notte. Con l'aiuto di Luca troviamo subito una bella Guest House, a poca distanza dal Cafe 41, che è diventato il nostro punto di riferimento. Siamo al EastView Guest House.  La signora Linnet, la gentilissima donna di casa ci offre poi una semplice cena con chicken, verdura ed un buon bicchiere di vino. Peccato che Internet nella camera non funziona, ma siamo cosi stanchi, che neanche l'intenso gracchiare della rana della trascurata piscina del vicino, ci può disturbare. 

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