Dopo
le intense giornate degli scorsi giorni decidiamo di rimanere un
giorno qui a Maun per riposarci e prepararci perle prossime
avventure. La mattina ci lasciamo incantare dagli uccelli che attorno
a noi si mettono ben presto a farsi sentire. C'è l'uccello che
quando canta sembra dica Bot-wana ... bot-wana o sa-fari …
sa-fari; o quello che fa toko ... toko. Poi però, dopo aver fatto la
nostra tranquilla colazione, arricchita da tanta buona frutta
esotica, ecco che arriva dall'altro lato del fiume un rumore
assordante e noioso.
Scopriremo ben presto che è una trivellatrice
che sta perforando il suolo, probabilmente alla ricerca di acqua.
Purtroppo durerà fino quasi a sera per cui prendiamo tutto e ci
spostiamo in centro a Maun per fare la grande spesa per i prossime
tre o quattro giorni. Difatti da domani ci spostiamo in una regione
dove sarà difficile trovare rifornimenti. Maun è la capitale
regionale, e oltre che centro turistico del nord Botswana, è la
capitale principale del popolo Tawana. Al rientro ci risistemiamo al
medesimo posto di ieri all'accogliente Maun Rest Camp. Davanti a noi
abbiamo il fiume Thamalakane asciutto, ma una tavola nel campeggio
mostra l'altezza preoccupante raggiunta dal fiume nel 2012; più di
un metro e mezzo sopra il punto dove siamo sistemati noi oggi. La
sera, tanto per cambiare, ci concediamo in ottimo ed abbondante
“T-bone steak”, io ed un piatto di verdure cotte miste Maggie.
Intanto un bel cielo stellato, con visione spettacolare della via
lattea, ci saluta prima di andare a nanna!
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