Ci
alziamo con i primi ragli degli asini, qui molto presenti anche se
non sappiamo a cosa servono. La signora Heike ci ha svelato ieri che
non servono a niente, visto che non vengono usati per il trasporto di
alcunché e la carne non viene mangiata. Solo alcuni vengono
cavalcati come se fossero dei ponny. Prima facciamo la nostra
colazione per poi andare a prendere un buon caffè dalla signora
Heike che ci da molti buoni consigli per il proseguo del nostro
viaggio.
Partiamo poi di buon mattino per quella che sarà la tappa più lunga del viaggio. Prima il paesaggio è rigoglioso con estesi prati ed alberi verdi, ma man mano che continuiamo diventa sempre più arido. Ai lati della strada pascolano molti asini, capre, mucche e tori. Vediamo addirittura un asinello appena nato che viene amorosamente curato dalla mamma asina a due passi dalla strada. Intanto adagio adagio ci avviciniamo alla grande distesa del deserto del Kalahari. Noi ci passiamo sul confine a nord, dove tutto è secco e piatto, qua e la vediamo delle mandrie di mucche che pascolano cercando quel poco di erba che è rimasta. Sembrano dei fantasmi in giro a zonzo? Il Kalahari è una delle zone più aride ed invivibili del pianeta. Vi sono strade che lo percorrono, ma è consigliato di avventurarvisi solo se ben equipaggiate e in un convoglio di almeno tre veicoli 4x4.
Partiamo poi di buon mattino per quella che sarà la tappa più lunga del viaggio. Prima il paesaggio è rigoglioso con estesi prati ed alberi verdi, ma man mano che continuiamo diventa sempre più arido. Ai lati della strada pascolano molti asini, capre, mucche e tori. Vediamo addirittura un asinello appena nato che viene amorosamente curato dalla mamma asina a due passi dalla strada. Intanto adagio adagio ci avviciniamo alla grande distesa del deserto del Kalahari. Noi ci passiamo sul confine a nord, dove tutto è secco e piatto, qua e la vediamo delle mandrie di mucche che pascolano cercando quel poco di erba che è rimasta. Sembrano dei fantasmi in giro a zonzo? Il Kalahari è una delle zone più aride ed invivibili del pianeta. Vi sono strade che lo percorrono, ma è consigliato di avventurarvisi solo se ben equipaggiate e in un convoglio di almeno tre veicoli 4x4.
Qui
tutto è estremamente arido, le pozze d'acqua sono molto rare e
quasi prosciugate. Quelle poche che vediamo dalla strada sono animate
da animali che si stanno abbeverando! Giunti all'entrata del paese di
Orapa, decidiamo di attraversare il territorio della miniera di
diamanti, la più importante del Botswana e una delle più grandi al
mondo. Per attraversare i ca 15km di territorio della miniera ci è
necessario un permesso dall'agenzia di sicurezza. Il simpatico
guardaentrata Bonolo, si presta gentilmente ad aiutarci per averne
uno, ci chiede però un “small gift” di compenso. A lui do una
birra, che lui mette da parte nel frigo e mi dice che la berrà dopo
le cinque quando termina il lavoro, mentre alla segretaria che ci
allestisce i permessi, do un mezzo pacco di biscotti, che gusta
mentre opera al computer. La dimensione del depositi di materiali
estratti dalla miniera sono esorbitanti. Da questi terreni proviene
la ricchezza del Botwana, i diamanti!! Poi continuiamo sulla lunga e
monotona strada verso Serowo dove ci fermiamo a Rhino Santuary
Park. Sul percorso veniamo sorpassati due volte da due camion
militari lanciati a velocità spropositate! Bellissima la scena dei
due camion fermi e la fila di una quarantina di soldati a fare la
pi-pi al bordo della strada. Quando “la scapa la scapa”, diremmo
in dialetto!!Li superiamo ma dopo poco ci sorpassano nuovamente.
Arrivati al Rhino Park e fatto il check-inn abbiamo ancora il tempo
di fare una breve ricognizione serale. Riusciamo a vedere tre rhinos
da lontano e molte Zebre, Kudu e Springbock. Campeggiamo, anche
stasera da solitari sotto un enorme e fotogenico Baobab.
Nessun commento:
Posta un commento